"VIN de garage» si dice in Francia per quei vignaioli che fanno produzioni piccole, ma di grande successo commerciale e di qualità. Giovanni (Gianni in realtà) Canonica per molti è un "garagista" del Barolo. Ma la definizione è imprecisa. Perchè a differenza dei "garagisti" bordolesi che in genere fanno vini "moderni" Canonica è un tradizionalista nel senso classico della parola. Le sue vigne sono in uno dei cru più importanti di Barolo, Paiagallo (e da poco anche a Grinzane Cavour) coltivate in modo naturale, si potrebbe dire lasciando fare alla vite. Anche se lui non ama nessuna definizione. Così è la cantina, piccola, al centro del paese di Barolo. E affiancata dal suo agriturismo dal nome paradigmatico: "Quarto Stato". Nessuna tecnologia, nessun controllo delle temperature, nient'altro. Qualche botte grande, lieviti indigeni e macerazioni lunghe anche più di un mese come facevano i nonni. Poca solforosa, il minimo necessario. Ne nascono vini (due vini, il Barolo Paiagallo appunto, e la Barbera) che sono piccoli capolavori. Soprattutto del Barolo l'annata 2011 è quasi paradigmatica : dritta, con i suoi tannini al posto giusto che ne garantiscono la durata nel tempo ma non impediscono di berlo con gusto già oggi. Solo è molto difficile trovarlo: la produzione è di poche migliaia di bottiglie l'anno e poichè qui in Italia quanto siano buoni i vini di Canonica l'abbiamo scoperto tardi, i giapponesi ci hanno fregati e se ne comprano quasi il 90 per cento
Barolo docg 2020 del Comune di Grinzane Cavour - Canonica Giovanni
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